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20 ottobre: giornata mondiale dell’osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia che rende le ossa fragili: con l’avanzare dell’età aumenta il rischio di fratture all’anca o al femore. Le donne sono quelle maggiormente colpite, ma gli uomini non ne sono immuni.
Le ossa si rinnovano fino ai 50 anni di età: il rischio di osteoporosi colpisce quattro donne su dieci dopo i 50 anni e ben una su due dopo gli 80. Prevenire la malattia è possibile mediante una dieta equilibrata a base di calcio, vitamina D e vitamina K, un’attività fisica regolare, un consumo moderato di alcool e niente tabacco. L’apporto di calcio cambia in base all’età: un adolescente fino ai 19 anni ha bisogno di almeno 1200 milligrammi di calcio, la dose diminuisce a 900 milligrammi fino ai 55 anni e nuovamente a 1200 milligrammi per le donne ultracinquantenni e le donne incinte.
Il calcio si trova in alcuni alimenti, soprattutto latte e derivati. Via libera a parmigiano, groviera o caciottine. Altri alimenti ricchi di calcio sono: la frutta secca, gli spinaci e i broccoli.
Naturalmente, a fronte di benefici nell’assunzione del calcio, ci sono i rischi che aumentino le malattie vascolari o la costipazione e i calcoli renali.
Una malattia da non trascurare, insomma, e che fortunatamente ritorna sotto i riflettori grazie alla Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, celebrata oggi in molte città d’Italia.

La Redazione

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