Rivista medica online
rivista-online

immagine.artrosi.ginocchio.2

Artrosi primaria del ginocchio

L’artrosi primaria del ginocchio, o gonartrosi primaria, e una patologia infiammatoria e degenerativa, cronica, ingravescente, che colpisce la cartilagine di questo distretto la quale, degenerandosi, rilascia detriti contenenti particolari enzimi, le metalloproteasi, i quali aggrediscono le altre strutture articolari, soprattutto la membrana sinoviale della capsula articolare, e l’osso subcondrale, realizzando il quadro conclamato di questa patologia. I pazienti affetti da gonartrosi, che iniziano ad avere disturbi veri e propri, sono, in maggioranza, pazienti oltre i 65 anni di età, che hanno alle spalle un passato sportivo importante o dei lavori usuranti, in linea di massima. Non è escluso però, che la gonartrosi possa colpire pazienti di gran lunga più giovani, soprattutto donne, che già intorno alla IV-V decade di vita, si ritrovano a dover fronteggiare tale patologia. Un discorso a parte merita la gonartrosi secondaria a traumi del ginocchio o a patologie metaboliche, infiammatorie o congenite giovanili, che si può manifestare, con un quadro piuttosto importante, anche già nella 2° o 3° decade di vita.

I sintomi della gonartrosi sono diversi, ma il dolore è il sintomo principale, che spinge il paziente a rivolgersi ad un ortopedico. Il dolore ha tipicamente un andamento a tre fasi: si presenta con l’inizio del movimento, dopo il riposo (al mattino ad esempio, o dopo che ci si alza da una sedia), per poi affievolirsi man mano che ci si muove, e ritorna vivo dopo la stazione eretta o la deambulazione prolungata. Inoltre, in base al distretto maggiormente interessato dall’artrosi (femoro-rotuleo, compartimento interno, compartimento esterno del ginocchio), questa patologia rende difficoltosa la salita, o, ancor più, la discesa delle scale, l’accovacciarsi sulle ginocchia, il poter flettere o estendere completamente l’articolazione (questo sia a causa della retrazione tendinea, che per la deformazione a carico dei capi articolari), tutti eventi che partecipano a modificare la deambulazione, peggiorandola, il che si traduce, col progredire della patologia,  nello zoppicare più o meno vistosamente, nel creare un sovraccarico funzionale a livello della colonna, anca, caviglia e piede, con annesso dolore posturale, in questi distretti.

La gravità di tale patologia sta nel fatto che la cartilagine non è in grado di riparare alle lesioni, pertanto, chiunque dovesse riconosce come propri sintomi, alcuni tra quelli elencati sopra, dovrebbe quanto prima rivolgersi ad uno specialista per poter iniziare un trattamento che quanto meno, fatta la diagnosi, si speri possa rallentare l’evoluzione della malattia.

Lo specialista ortopedico, dal canto suo, dopo una visita accurata, quale valuterà il grado di deformità del ginocchio, la limitazione funzionale eventualmente presente, la stabilità legamentosa, etc., e richiederà, se non già in possesso del paziente, gli esami diagnostici del caso.

Gli esami da richiedere in caso di sospetta artrosi sono i seguenti:

Radiografia delle ginocchia in comparativa sotto carico nella proiezione antero-posteriore, ginocchia in laterale, proiezione di Merchant (assiale di rotula), proiezione di Rosenberg (AP delle ginocchia sotto carico flesse di 45°). La risonanza magnetica non è quasi mai necessaria nello studio dell’artrosi, in quanto non è un esame in grado di mettere in evidenza le deformità, che si manifestano soprattutto quando il paziente è in piedi, ma ci fa vedere l’eventuale condropatia e sofferenza ossa subcondrale, dati che si deducono anche dalle normali radiografie.

Dott. Piermario Albanese
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Clinica San Feliciano, via Val Cannuta 132 – 00166 Roma
Clinica “Quisisana”, Via G. Porro, 5 – 00197 Roma
Studio Diagnostico Pantheon, via Giustiniani 12 – 00186  Roma – Segreteria:3312442026
Assistente presso Università di Roma “Foro Italico”, cattedra di Traumatologia

foto.dott.albanese

Share This: