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Benefici del movimento

Camminare è per tutti ed il benessere del movimento non è solo fisico. Come dice Bernard Ollivier, uno che se ne intende perché ha camminato migliaia di chilometri, il corpo dà il ritmo, ma il cammino induce una specie di dinamica spirituale: “Non avevo mai provato con tanto piacere l’azione del pensiero. Constatavo, e in seguito l’ho verificato molte volte, che camminare è un esercizio più spirituale che fisico. Riesce a uccidere i pensieri negativi. E tutti i problemi diventano relativi”.

L’importanza del movimento fisico non è assolutamente da sottovalutare. Questo perché ogni persona ha bisogno di muoversi ogni giorno, tutti i luoghi chiusi comportano una sofferenza sia fisica che psichica. Basta anche, ogni giorno, salire e scendere le scale, camminare, correre. Camminare è un movimento innato nell’uomo tant’è vero che la deambulazione è uno stadio dello sviluppo motorio che si acquisisce spontaneamente.

Il movimento fisico aumenta la produzione di endorfine (i nostri analgesici naturali) e così migliora il tono dell’umore, si attenua il senso di stanchezza (fisica ed emotiva), aumenta il senso di benessere, la percezione dell’energia vitale e, in generale, lo sguardo con cui noi guardiamo la nostra vita.

Inoltre ottimizza i ritmi: del sonno, perché “scarica” in modo motorio l’accumulo di tensione e di aggressività e dell’appetito, regolarizzando il centro che controlla e regola l’equilibrio tra segnali di fame e di sazietà.

Il movimento aiuta inoltre

  • L’apparato osteoarticolare riducendo il rischio di osteoporosi;
  • La salute cardiovascolare: il movimento fisico “ripulisce” la parete arteriosa degli accumuli di colesterolo e grassi che irrigidiscono la parete delle arterie causando l’arteriosclerosi. Migliora inoltre l’elasticità della parete arteriosa, riducendo le resistenze periferiche: è questa la ragione per cui il movimento fisico contribuisce a mantenere una normale pressione minima;
  • La riduzione del rischio di morte per infarto o per malattie cardiache;
  • La riduzione del rischio, fino al 50%, di sviluppo del diabete di tipo 2;
  • La prevenzione o la riduzione dell’ipertensione;
  • La riduzione del rischio di sviluppo dei dolori alla bassa schiena;
  • La riduzione dei sintomi di ansia, stress, depressione, solitudine, insonnia;
  • La prevenzione dei comportamenti a rischio, specialmente tra i bambini e i giovani, derivati dall’uso di tabacco e di alcol, da diete non sane, da atteggiamenti violenti;
  • Il calo del peso e la diminuzione del rischio di obesità. I grassi sono “riserve di energia”, ma quando si accumulano troppo creano una situazione di sovrappeso (o addirittura di obesità), dannosa per l’organismo poiché i muscoli, il cuore, i polmoni e gli altri organi fanno fatica a svolgere tutte le loro funzioni. L’attività fisica “brucia i grassi”, ossia li ritrasforma in energia per correre, saltare, nuotare, sciare, impedendo il loro accumulo;

In età pediatrica il movimento diventa addirittura indispensabile.

L’attività fisica costante e regolare, praticata durante l’età evolutiva, è in grado di apportare una serie di benefici e vantaggi che interessano l’intero organismo: dall’apparato di sostegno, al comportamento, fino alla personalità. Il nostro corpo assomiglia, sotto certi aspetti, a una macchina che si arrugginisce se non viene usata; sentirsi “in forma” significa avere l’energia e la forza per affrontare le attività quotidiane, come la scuola, lo sport ma anche il gioco.

Una vita attiva e la riduzione delle occasioni di sedentarietà, fin dall’età pediatrica, rappresentano la più efficace strategia per mantenere un corretto rapporto tra peso e altezza, riducendo anche il rischio di malattie cardiovascolari, ma soprattutto favoriscono una crescita sana ed equilibrata dell’organismo.

La “piramide dell’attività fisica” può essere considerata come la rappresentazione della distribuzione ideale delle attività fisiche di un bambino durante la settimana

L’attività fisica non programmata, ovvero l’attività motoria ordinaria praticata nella giornata, costituisce la base della piramide poiché contribuisce in modo rilevante a determinare il dispendio energetico complessivo del bambino e favorisce uno stile di vita attivo. L’attività non programmata comprende le attività di gioco che dovrebbero occupare la maggior parte della giornata del bambino e le attività che si svolgono all’aperto, lontano della tentazione di attività sedentarie (televisione, videogiochi), come camminare, correre, andare in bicicletta… Infatti, l’esercizio più semplice ed economico, e certamente non meno efficace, è il cammino: un’ora di cammino, a una velocità moderata (4 km/ora) in piano, comporta un dispendio energetico quasi tre volte superiore a quello ottenibile passando lo stesso tempo guardando la TV.

Alle attività quotidiane è importante associare l’esecuzione di un esercizio fisico programmato, cioè svolto in un orario programmabile e ripetibile. La pratica di una attività sportiva organizzata rappresenta per i bambini un fondamentale bisogno sia preventivo, sia fisiologico, sia psicologico. Lo sport, infatti, non si limita a rafforzare fisicamente il bambino ma influenza positivamente l’autostima e rappresenta un importante momento di crescita perché nel gruppo i bambini imparano a confrontarsi, ad adattarsi alle scelte degli altri, a socializzare e, in più, si divertono. La frequenza più realistica, tuttavia, è di 2-3 sessioni/settimana, della durata di 50-60 minuti ciascuna e quindi non è sicuramente sufficiente a garantire una adeguata attività fisica. Per questo, un’attività quotidiana moderata e sufficientemente protratta nel tempo, da affiancare alle attività programmate, è fondamentale.

I bambini vanno incoraggiati a svolgere attività sportiva e movimento quotidiano; la vita di tutti i giorni offre numerose opportunità per compiere del movimento senza affaticarsi troppo. Se nella partecipazione a un gruppo sportivo i genitori hanno il vantaggio di delegare una quota della responsabilità, nell’ambito dell’attività non programmata il ruolo di genitori è essenziale: dovranno infatti incoraggiare i propri figli a svolgere piccole attività quotidiane che implichino il movimento, condividendo spesso questi momenti insieme a loro. In cima alla piramide viene ribadita l’importanza della riduzione della sedentarietà (in particolare delle ore trascorse davanti alla TV o al computer) che rappresenta un fattore di rischio indipendente nel determinare lo sviluppo di sovrappeso ed obesità.  Tutto questo può comportare dei cambiamenti più o meno impegnativi nella gestione famigliare; pertanto, è meglio procedere progressivamente e introdurre queste modifiche dello stile di vita in maniera graduale, affinché vengano accettate più facilmente dai componenti della famiglia.

Dott.ssa Chiara Pagliai
Biologo Nutrizionista Spec. Scienza dell’Alimentazione
Via della Rena, 18 – 5201o Soci – Arezzo
Via D. Cirillo, 2/F (zona Cure) – Firenze
Via Dei Banchi, 5 (zona Centro)- Firenze

 

 

 

 

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