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Gli effetti negativi della Cannabis sulla salute sessuale maschile

Sebbene la cannabis sia la sostanza illegale più impiegata al mondo, le disfunzioni sessuali che ne derivano sono largamente ignorate. E’ noto infatti, l’effetto negativo sulla sfera sessuale del Tetracannabinolo (THC), principio attivo della droga ,e come l’uso abituale di cannabis abbia un forte impatto sulla salute sessuale degli utilizzatori, sia maschi che femmine .
Da una attuale revisione della letteratura scientifica appare che la cannabis procurerebbe disfunzioni erettili nei maschi. La cannabis è una delle sostanze più estesamente consumate anche perché, erroneamente e solitamente viene considerata nell’immaginario collettivo come una delle meno nocive. Gli studi sul consumo di cannabis hanno invece estesamente comprovato come questa sostanza influisca su alcuni recettori nel cervello e studi più recenti hanno rivelato che questi recettori si trovano anche nel tessuto cavernoso del pene .
Inibizione dell’orgasmo
L’ impiego di marijuana è stato anche associato all’inibizione dell’orgasmo.
In una indagine condotta presso La Trobe University di Melbourne in Australia, attraverso delle interviste telefoniche, che ha coinvolto circa 8.700 soggetti di età compresa tra i 16 e i 64 anni, si è evidenziato che i consumatori di cannabis nell’ultimo anno dall’intervista rappresentavano circa il 9% dell’intero campione; di questi l’1,5% ne faceva un consumo giornaliero, un altro 1,5% un uso settimanale, il 5,8% un uso occasionale. I risultati dello studio hanno mostrato che l’uso giornaliero di cannabis era associato ad una probabilità doppia rispetto a chi non consumava, di avere disfunzioni sessuali e a tali conseguenze erano soggetti sia gli uomini che le donne. Inoltre le donne avevano una probabilità di contrarre malattie veneree 7 volte superiore alle non utilizzatrici; questo risultato non si osservava negli uomini che, nondimeno, avevano 4 volte più difficoltà a raggiungere l’orgasmo o avevano una probabilità 2 volte maggiore di raggiungerlo o con troppa fretta o con troppa lentezza (Smith AM et al., 2010).
Infertilità nell’uomo
L’abuso di sostanze cannabinoidi contribuisce a provocare l’infertilità nell’uomo. Lo ha documentato lo studio condotto dall’Università di Tor Vergata (2009) aprendo nuove prospettive per la comprensione dei fenomeni di oligospermia o azospermia (diminuzione o totale assenza del numero di spermatozoi, frequentemente associato con riduzione della motilità. Il fumo di cannabis ,inoltre , riduce nell’uomo la concentrazione nel sangue di tre ormoni: LH, FSH e testosterone.
Secondo un recente studio del Prof Carlo Foresta dell’Università di Padova, l’identikit dei giovani che consumano marijuana almeno settimanalmente è rappresentato da giovani che nel 100% dei casi sono medi e forti fumatori di sigarette, medi – forti consumatori di alcolici. Dal punto di vista andrologico questo gruppo di individui, presenta alterazioni della sessualità, caratterizzate soprattutto da disfunzione erettile (5,7% contro 1,8% dei non consumatori), eiaculazione ritardata, 4% contro lo 0,6% dei non consumatori. Le caratteristiche del liquido seminale dei consumatori di marijuana mettono in evidenza una rilevante riduzione del numero degli spermatozoi, della loro motilità e significative alterazioni morfologiche.
Purtroppo l’uso della marijuana è spesso considerato con benevolenza e tale droga da molti è ritenuta essere una droga “leggera” sottovalutando i gravissimi danni alla salute che essa comporta.

Dott. Mario De Siati
Specialista in Urologia ed Andrologia
Dirigente Responsabile della Struttura Complessa di Urologia “Ospedale della Murgia” ASL BA

foto.dott.de.siati

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