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Halloween e le paure ancestrali

Dolcetto o scherzetto? Questa è la frase tipica di una delle feste più famose nei paesi di origine anglosassone e ora, da almeno una quindicina d’anni, anche in Italia, della festa di Halloween. Streghe, fantasmi, zombie, vampiri coinvolgono questa festività, il cui tema è affrontare le proprie paure. Aver paura è un sentimento insito nell’uomo sin dai tempi dei tempi. Si ha paura perché si percepisce un pericolo. Baland Jalal, neuroscienziato dell’University of California a San Diego, studia allucinazioni, fobie e paralisi del sonno, ha scritto in un’intervista riportata da Adnkronos Salute: “Oggi il rito di ‘dolcetto o scherzetto’ nella notte di Halloween è probabilmente più un costume sociale e culturale, che un mezzo per superare la paura. Questo è un sentimento umano innato, scatenato dalla minaccia di pericolo. Lo spavento attiva il cosiddetto ‘circuito della paura’ nel cervello, che coinvolge una piccola struttura a forma di mandorla, chiamata amigdala. Il ‘circuito di paura’ provoca cambiamenti fisiologici del nostro corpo, tra cui il rilascio di ormoni come la noradrenalina e il cortisolo. Questi ormoni preparano il corpo all’azione: ci consentono, cioè, di correre veloci come il lampo per fuggire, o restare e combattere”. In pratica se si ha il sentimento della paura ci si può preparare a affrontare i pericoli e a cercare di combatterli. Il soprannaturale, ovvero tutto ciò che è ignoto o sconosciuto, ci spaventa: vestirsi come demoni o fantasmi, anticamente, era sicuramente un rito propiziatore per tenere lontani gli esseri più terrificanti. Ora è solo un fatto di moda e costume.

La Redazione

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