Nuove ondate di immigrati dai paesi in guerra, come Libia, Iran, Afghanistan, hanno provocato nelle stazioni di Roma Tiburtina, Milano Centrale o al punto frontiera di Ventimiglia un’ennesima emergenza. I poveri esseri umani, perché di questo si tratta, che vogliono raggiungere i propri cari in Francia, Germania, e nei Paesi del Nord Europa, stazionano in Italia, ma il loro desiderio è quello di scappare rapidamente da qui. Questione non semplice, come si vede dalle agghiaccianti immagini di Ventimiglia dove i migranti sono fermati ai posti di blocco ai confini con la frontiera francese. Guardano il mare. Sono disperati.
La nuova preoccupazione per gli italiani riguarda la possibilità di epidemie o problemi sanitari per la mancanza di igiene. Si sta parlando di scabbia: ma la scabbia, bisogna ricordarlo per non far allarmare nessuno, non è un’epidemia, ma una banalissima patologia dermatologica facilmente curabile con pochi accorgimenti. Oltretutto il direttore generale del Ministero della Salute, Ranieri Guerra ha detto: “Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani”. Il dieci per cento: nessun panico. Aiutare queste persone è la vera emergenza. E sia alla stazione di Roma che a quella di Ventimiglia il popolo italiano sta dimostrando cuore, donando cibo e vestiti per aiutare esseri umani disperati ad attraversare dei confini. Come ha scritto Gino Strada: “Ma alla fine un solo fatto è certo, una sola verità è inconfutabile: ci troviamo di fronte a centinaia di migliaia di persone disperate che chiedono aiuto.”
La Redazione