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La cistite

L’argomento, al femminile, riguarda più il ginecologo che altri specialisti dal momento che vescica vagina e retto sono in stretto contatto tra loro e spesso a causa di infiammazioni che si prolungano nel tempo fino alla cronicità, subiscono un’alterazione della loro struttura architettonica tanto da scambiarsi umori e secrezioni, e questa è la causa delle cosiddette cistiti interstiziali.
L’anatomia femminile è tale per cui i tre sbocchi sono molto ravvicinati e la brevità dell’uretra esercita un fattore notevolmente predisponente al passaggio della flora batterica intestinale in vescica.
La stessa flora batterica che nell’intestino fornisce un’azione di protezione, favorendone funzioni biochimiche di sintesi vitaminica e ostacolando la proliferazione di altri batteri, fuori dal suo ambiente può diventare virulenta e procurare processi infiammatori duri da combattere.
Essa si altera in tutte le situazioni, troppo spesso sottovalutate, delle irregolarità dell’alvo, stipsi e diarrea o, entrambe a periodi alterni, nei prolungati trattamenti con antibiotici, e pochi altri casi.
I coli una volta in vescica aderiscono tenacemente alle pareti ed è per questo che si raccomanda l’uso di sostanze naturali quali i frutti rossi, il mirtillo in particolare che ostacolerebbe questa adesività. È un rimedio naturale di ampio utilizzo poiché trova limitazioni solo in pochi casi: soggetti in terapia anticoagulante o con facile tendenza alla formazione di calcoli renali, per il resto ne è raccomandato l’uso come anti radicali liberi e nelle forme di alterazioni del micro circolo, si può usare tranquillamente in gravidanza.
Insieme ai frutti rossi un buon supporto si trova nei regolatori di flora batterica, fermenti lattici e probiotici che agiscono a monte, sull’intestino, mantenendone l’integrità.
Questo non vuol dire che gli antibiotici non hanno un loro razionale impiego nelle cistiti batteriche, ma vanno usati con criterio e soprattutto dopo averne testato la sensibilità.
Esistono poi dei periodi particolari quali la menopausa e la gravidanza in cui, per alterazioni ormonali e di statica vescicale, le cistiti sono particolarmente frequenti.
Infine mi preme sottolineare un aspetto che deriva dalla pratica quotidiana del mio rapporto con l’HPV il tanto temuto, e a ragione, papilloma virus: spesso vengono riferiti sintomi di cistite fastidiosi e persistenti che non trovano riscontro in laboratorio, dove l’esame culturale dà esito negativo; ecco in questi casi non c’è terapia medica efficace se non quella di trattare l’infezione virale che una volta debellata vede scomparire anche i bruciori urinari!

Dr.ssa Graziana Ascani
Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Terni, BIOS Via Primo Maggio 65
www.grazianaascani.com

foto.dott.ssa.ascani

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