Lo stress della vita quotidiana, la continua corsa per raggiungere risultati sempre più ambiziosi e la sotterranea malinconia nel sentirsi sempre più soli e circondati da rapporti di circostanza che allontanano dai veri valori e da una condizione di vivere sereno, hanno fatto sì che determinate frustrazioni si trasformassero in quelli che vengono definiti disturbi della sfera emotiva o dell’affettività. Tali disturbi sono oggi molto frequenti e rappresentano affezioni patologiche che colpiscono la sfera cognitiva, affettiva, comportamentale e relazionale in modo disadattativo tale da creare alla persona una sofferenza soggettiva. Quando il disturbo diventa particolarmente importante si parla spesso di malattia mentale. La depressione, uno tra questi disturbi, è tra i problemi più diffusi del nostro tempo. Fino al 15% degli individui con tale disturbo, può arrivare al suicidio. Nonostante ciò, la maggior parte dei soggetti depressi avvertono sintomi di diverso tipo come stanchezza, malesseri fisici, apatia, astenia, calo del desiderio, irritabilità. Il 20-25% delle persone con condizioni mediche importanti (diabete, ictus, infarto del miocardio, carcinomi), sviluppano una depressione nel corso del tempo e la prognosi sarà meno favorevole. Dato l’aumento della diffusione e la capacità altamente invalidante di questa condizione, è fondamentale correre presto ai ripari con una adeguata psicoterapia e trattamenti farmacologici di sintesi o fitoterapici. Tra le cause della depressione si annoverano l’ereditarietà e le modificazioni a livello biologico nella regolazione di alcune sostanze come neurotrasmettitori e ormoni. Gli antidepressivi funzionano normalizzando le quantità delle sostanze chimiche che agiscono nel cervello (neurotrasmettitori) come serotonina, noradrenalina e dopamina. E’ stato appurato che queste sostanze chimiche sono coinvolte nella regolazione dell’umore. I farmaci antidepressivi più popolari sono gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) in grado di aumentare i livelli di questo neurotrasmettitore. Tra gli SSRI troviamo: fluoxetina, citalopram , sertralina. Troviamo poi gli inibitori della serotonina e della noradrenalina (SNRI): venlafaxina e duloxetina. Gli SSRI e gli SNRI sono farmaci più recenti rispetto ai triciclici e agli IMAO e danno minori effetti collaterali. Per quanto riguarda questo aspetto, tutti i farmaci producono reazioni avverse e per tale motivo il paziente va studiato accuratamente durante le prime settimane di trattamento. Si possono avere: mal di testa, nausea, insonnia e nervosismo, agitazione, problemi sessuali, ecc. Per quanto riguarda i rimedi fitoterapici, l’estratto di iperico viene usato nei casi di depressione lieve o di media entità. Sembra che l’iperforina, uno dei principi attivi del suo fitocomplesso, sia in grado di inibire il reuptake della serotonina anche se in modo diverso dagli SSRI. Occorre evitare l’utilizzo di iperico in contemporanea all’uso di antidepressivi di sintesi per evitare il rischio di una “sindrome serotoninergica”. Altri fitoterapici utilizzabili sono la Griffonia, la Rodiola e gli adattogeni Ginseng ed Eleuterococco. E’ ovvio, comunque, che la fitoterapia trova innegabili difficoltà di inserimento nei casi più gravi che vanno trattati inevitabilmente con i farmaci di sintesi. La depressione è una patologia sottostimata e sottodiagnosticata e spesso cronicizza per il 50% dei casi dando luogo a recidive. Essa colpisce in modo eguale entrambi i sessi ed a tutte le età, anche se l’incidenza è maggiore negli anziani. La difficoltà nella diagnosi delle sindromi depressive risiede nell’oggettiva difficoltà nel riconoscere i sintomi come specifici. La depressione è conclamata quando sono presenti contemporaneamente 5 o più dei sintomi diagnostici tipici, per almeno 2 settimane di osservazione:
– umore depresso per la maggior parte del giorno; – marcata diminuzione di interesse per quasi tutte le attività; – perdita o aumento di peso; – insonnia o ipersonnia; – agitazione o rallentamento psicomotorio; – affaticabilità o mancanza di energia; – sentimenti di autosvalutazione; – mancanza di concentrazione; – ideazione suicidaria. Accanto alla tristezza, disistima, disinteresse e scarsa capacità di iniziativa, sono spesso presenti insicurezza, ansia, insonnia, cefalea, vertigini, turbe funzionali cardiovascolari. La chiave, per questa malattia dei tempi moderni, risiede però nel miglioramento prioritario del proprio stile di vita, in assenza del quale nessun rimedio farmacologico potrà sortire una vera azione risolutiva.
Dott.ssa Maria Spataro
Farmacista
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