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L’elaborazione del lutto

La parola lutto si riferisce a tutte le manifestazioni esteriori che accompagnano la morte di una persona.
Riguardo al tempo del lutto vi sono diverse teorie al riguardo; Freud in “Lutto e Malinconia” afferma che il tempo del lutto è inteso come “quel tempo in cui l’individuo trasforma l’assenza esterna dell’oggetto in presenza interna”.
Generalmente il percorso del lutto va dai sei mesi ai ventiquattro mesi; ovviamente su questi tempi incidono variabili individuali, sociali e culturali, oltre al contesto e alle modalità in cui si è verificata la morte.

Dopo aver subito una perdita possono presentarsi sintomi a livello cognitivo, emozionale, comportamentale, somatico e relazionale:
A livello cognitivo: difficoltà di concentrazione, disorientamento, pensieri suicidari, lievi stati confusionali;
A livello emozionale:rabbia, solitudine, paura, disperazione;
A livello comportamentale: disturbi del sonno e del comportamento alimentare, dipendenza dagli altri, diminuzione delle attività quotidiane;
A livello somatico: disturbi d’ansia, diminuzione dell’energia, dolori muscolari, cefalee;
A livello relazionale: il soggetto presenterà problematiche nel contesto sociale in cui vive.

La dottoressa Kubler-Ross ha individuato le seguenti fasi del lutto:
– Negazione Shock: stordimento per la morte , ricerca nel proprio ambiente di rumori o presenze della persona cara;
– Patteggiamento: speranza nel ritorno del proprio caro;
– Rabbia: frustrazione, rabbia verso il destino e con il mondo esterno;
– Depressione: profonda tristezza e dolore per la realtà;
– Accettazione.

L’elaborazione del lutto è un processo fisiologico, anche se attualmente si è più consapevoli che esprimere il dolore aiuti la persona nel percorso di elaborazione.
Molto efficaci sono i gruppi terapeutici di elaborazione del lutto e i gruppi di auto-aiuto.

Risulta doveroso sottolineare il lutto complicato, caratterizzato da vari fattori:
– Morte improvvisa e/o tragica;
– Repressione emotiva;
– Assenza delle reti di aiuto;
– Disturbi psicologici antecedenti la perdita;
– Problemi familiari preesistenti;
– Presenza di eventi stressanti significativi( malattie, separazioni….).

Il quadro psicopatologico che si verifica nella maggior parte dei casi è la depressione maggiore; in questi casi la cura del disturbo risulta importante.

“Di fronte alle sofferenze del mondo tu puoi tirarti indietro, sì questo è qualcosa che sei libero di fare e che si accorda con la tua natura, ma precisamente questo tirarsi indietro è l’unica sofferenza che forse potresti evitare”
F. Kafka

Dott.ssa Alessandra Rosa
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitiva
www.alessandrarosa.com

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