L’infertilità maschile è un’eventualità sempre più frequente, soprattutto tra i giovani. Complice la scarsa prevenzione e gli altrettanto rari controlli medici, un giovane su tre è da considerarsi a rischio infertilità. Negli ultimi 50 anni, la situazione è peggiorata progressivamente: si è registrato un rapido aumento dell’incidenza del problema. Non a caso, quando in una coppia ci sono problemi di infertilità nel 40% dei casi la responsabilità è dell’uomo La sterilità, l’infertilità maschile è un’entità molto diversificata.
Solo una minoranza di pazienti presenta una patologia clinica ben definita, mentre in molti casi non si riesce a riscontrare una causa precisa del problema.
FATTORI CHE POSSONO ALTERARE LA PRODUZIONE DEGLI SPERMATOZOI
L’ipertermia
Un aumento della temperatura a livello dello scroto determina una diminuita produzione di spermatozoi.
Diverse patologie (varicocele, criptorchidismo) e fattori esogeni come ad esempio esposizioni professionali al calore modificano la termoregolazione testicolare e la fertilità nell’uomo.
Il varicocele, cioè la dilatazione del plesso pampiniforme, è la causa delle dispermie in una percentuale che varia dal 15 al 40%.
Il varicocele è peraltro frequente anche in soggetti fertili.
L’11,7 % dei soggetti fertili presenta un varicocele che è presente invece nel 25,4% di maschi con alterazione dello spermiogramma. Il trattamento chirurgico del varicocele clinicamente evidente provoca un incremento dell’incidenza di gravidanze rispetto a coppie in cui il maschio non viene trattato .
Il criptorchidismo (cioè la presenza di testicoli ritenuti) spesso si associa ad un problema anatomico. Quasi sempre più precoce è l’età in cui viene corretto il criptorchidismo meno problematiche di fertilità si hanno.
L’obesità
malgrado non vi sia una stretta correlazione tra obesità e fertilità, diversi studi mostrano una variazione della sfera ormonale connessa all’aumento del peso corporeo. In particolare il testosterone totale, quello libero e le globuline che legano gli ormoni sembrano diminuire se la massa grassa aumenta.
Il fumo
La concentrazione di spermatozoi nei fumatori è in media più bassa rispetto ai non fumatori di circa il 13 – 17 %, anche se questo fattore non è direttamente correlato con una diminuita fertilità.
Parotite
La parotite è un’infezione virale che colpisce le ghiandole che producono la saliva , se si manifesta dopo i 12 anni può colpire anche i testicoli . Quando questo succede si possono danneggiare gravemente i tubuli seminiferi che producono gli spermatozoi.
Infezioni delle vie seminali
E’ stato documentato che nel 60% dei pazienti con una epididimite acuta la spermatogenesi è temporaneamente compromessa. Dopo adeguata antibioticoterapia in questi casi i parametri seminali generalmente tornano normali e la dispermia causata sembra essere reversibile.
Se invece l’infezione causa un danno alla barriera emato-testicolare, si possono formare auto-anticorpi con danni più permanenti.
Perciò infezioni batteriche e virali delle vie seminali possono essere importanti per scatenare un’infertilità maschile, determinando una riduzione della motilità degli spermatozoi e in alcuni i casi una ostruzione delle vie seminali.
Alterazioni ormonali
La prevalenza di patologie ormonali trattabili , in uomini sterili che giungono all’attenzione dello specialistica è di circa il 3% e sono quindi situazioni cliniche non frequenti .
Malattie genetiche
Molte evidenze sembrano comprovare come una buona parte dell’infertilità maschile, non ancora spiegata, abbia alla sua origine delle problematiche di tipo genetico .Il processo della spermatogenesi infatti è intimamente dipendente dal programma genetico delle singole cellule coinvolte.
Cause ambientali ed occupazionali.
Contaminanti ambientali e fattori legati al tipo di lavoro svolto possono giocare un ruolo importante nella riduzione o perdita della fertilità, ricordiamo l’esposizione e varie sostanze chimiche come le diossina , i metalli pesanti , i pesticidi ( l’elenco sarebbe molto lungo) o l’esposizione a forti fonti di calore.
L’esame del liquido seminale è il primo esame richiesto al partner maschile di una coppia infertile. Ma in realtà un solo spermiogramma, in molti casi fatto in laboratori non qualificati, non ci dice molto.
E’ buona regola eseguire sempre due analisi del liquido seminale a distanza di circa un mese , prima di fare una diagnosi conclusiva di dispermia, gli esami andrebbero fatti presso Centri che si occupano seriamente di problematiche della fertilità e che dovrebbero rispettare i criteri ultimi, dettati proprio nel 2010 dall’W H O (Organizzazione mondiale della sanità) .
Dott. Mario De Siati
Specialista in Urologia ed Andrologia
Dirigente Responsabile della Struttura Complessa di Urologia “Ospedale della Murgia” ASL BA