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Nuove frontiere nella Sclerosi Multipla, la Cefalea Intrattabile, la Sindrome di Meniere ed altre Malattie Neurologiche: Diagnosi e Trattamento della CCSVI

La sclerosi multipla colpisce 2 milioni e mezzo di persone al mondo, in Italia interessa 63 mila persone. A che punto è la ricerca scientifica e quali opportunità offre ai pazienti? Ne abbiamo parlato col Dott. Tommaso Lupattelli, Responsabile dell’Unità Operativa di Radiologia Interventistica di ICC Istituto Clinico Cardiologico di Roma, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, che ha messo a punto assieme al suo Team Brain Flow un metodo innovativo per il trattamento della Sclerosi Multipla. La tecnica viene definita trattamento di angioplastica o  PTA (dilatazione con palloncino) e si basa sulla dilatazione di due vene poste nel collo (le vene giugulari interne di destra e di sinistra) e di una vena nel torace per risolvere una patologia che sembra essere associata a molte malattie neurologiche e che prende il nome di  insufficienza venosa cronica cerebro-spinale o CCSVI. Il trattamento della CCSVI si effettua mediante l’inserimento di un palloncino come quello posizionato nelle coronarie dei pazienti con problemi ischemici al cuore. Questo sottile palloncino è introdotto attraverso un piccolo foro di 2 mm nell’inguine e veicolato fino al torace e poi al collo  attraverso l’albero venoso.  Ciò consente di ripristinare il normale diametro delle vene giugulari e della vena azygos che nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla si presentano molto chiuse. Si esegue in anestesia locale all’inguine e il paziente può essere dimesso direttamente in giornata senza né tagli né punti. Dopo l’intervento si può verificare  la regressione della patologia neurologica e un miglioramento della stanchezza, di parestesie e formicolii, del movimento, della vista, dell’insonnia e altri sintomi.

Il metodo tradizionale per la cura della sclerosi multipla consiste attualmente nella somministrazione di una terapia farmacologica che tuttavia in diversi pazienti non consente di ottenere un significativo rallentamento della progressione di malattia. L’ Angioplastica  per la dilatazione venosa ha una durata di 30-60 minuti circa con paziente sveglio non comportando, cosa molto importante  significativi  effetti collaterali o rischi intra e post-operatori. Solitamente è possibile eseguirla una o anche più volte nell’arco della vita del paziente. E’ una procedura non invasiva perché non prevede l’uso di bisturi o di altri strumenti da taglio. Principalmente è rivolta ai pazienti affetti da Sclerosi Multipla, da Cefalea refrattaria ai farmaci e da Sindrome di Meniere, a prescindere dall’età. Dal 2010, anno in cui abbiamo operato la nostra prima paziente, abbiamo  subito ricevuto richieste da molte parti del mondo (Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Russia, e tutta l’Europa in particolare Inghilterra e paesi dell’est). Se la patologia è diagnosticata in fase iniziale, si raggiungono risultati più evidenti sebbene importanti regressioni si possono verificare anche nei casi di pazienti più compromessi o in età più avanzata. Va tuttavia sottolineato che è una procedura ancora sperimentale per certi versi. Sono in essere infatti alcuni trials randomizzati in doppio cieco per validare definitivamente questa tecnica.

L’angioplastica potrebbe trovare importanti indicazioni anche per trattare la SLA, il Parkinson e l’Alzhaimer . Ovviamente in queste patologie, in particolare la SLA, il trattamento è palliativo , ma anche in questa stiamo comunque vedendo risultati sicuramente incoraggianti.  In mani esperte i risultati si avvicinano al 100% in quanto  quasi sempre si riesce a riaprire le vene mediante PTA.  In effetti l’esperienza del team è fondamentale per la riuscita di questo intervento. Nella sclerosi multipla, la patologia in cui ad oggi abbiamo in assoluto più esperienza, il miglioramento sul piano sintomatologico del paziente, definito risultato clinico, si verifica nell’80-85% dei pazienti. Con l’andare degli anni, molti dei pazienti “non responders” sembrano comunque presentare un rallentamento  della progressione della patologia.

E’ tuttavia importante sottolineare che i centri che possiedono l’esperienza sufficiente per eseguire la PTA nell’Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale (CCSVI) sono ancora pochi. E’ importante affidarsi esclusivamente a Team multidisciplinari (chirurgo vascolare, radiologo, cardiologo, neurologo, neurofisiologo, ecc.) e non a semplici studi medici. La nostra equipe, presente a ICC Istituto Clinico Cardiologico di Roma, intende rispondere a questa esigenza offrendo al paziente un percorso di diagnosi e cura completo .  Ad oggi, il Team Brain Flow  conta  più di 2400 interventi eseguiti, sicuramente la maggiore casistica al mondo in questo campo.

Per maggiori info:
Dott. Tommaso Lupattelli
Specialista in radiologia e radiologia interventistica
Specialista in chirurgia vascolare
Gruppo Villa Maria Cecilia ( Roma – Bologna)
Clinica Columbus, Milano
www.tommasolupattelli.it
www.ccsvi.net

foto.dott.lupattelli

 

Ernesto De Benedictis

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