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Obesità e tumore della mammella. C’è più rischio?

L’eccesso di peso corporeo rappresenta un grave problema per la salute pubblica arrivando ad interessare fino quasi il 70% della popolazione nella maggior parte dei paesi occidentali.

L’indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI) ricavato dal rapporto fra peso in chilogrammi e altezza in metri al quadrato, è il parametro che distingue i soggetti in sovrappeso, cioè quelli che hanno valori ≥25 ma inferiori a 30, dai soggetti obesi con indice ≥30.

Negli USA risulta in sovrappeso oltre il 33% delle persone ma la percentuale degli obesi arriva fino quasi al 35% .

Anche in Italia la situazione differisce di poco per i soggetti in sovrappeso che arrivano ad essere poco più del 31%, ma fortunatamente con una percentuale di veri obesi inferiore ( circa il 10%).  L’eccesso ponderale è più frequente al crescere dell’età, più frequente fra persone con più difficoltà economiche e basso livello culturale, con un gradiente in aumento tra Nord-Est , Nord-Ovest e Sud italia.

Diversi studi osservazionali e revisioni sistemiche di studi pubblicati hanno associato un aumentato rischio di incidenza del tumore mammario in donne in post-menopausa in sovrappeso rispetto alle donne  normopeso.

Di recentissima pubblicazione sulla prestigiosa rivista medica JAMA Oncology (giugno 2015) sono stati diffusi i risultati di uno studio americano che ha coinvolto oltre 67.000 donne di età compresa tra 50 e79 anni, con un periodo medio di controllo di 13 anni, suddivise in classi secondo il BMI (inferiore a 25, da 25 a 30, da 30 a 35 e oltre 35) .

La sperimentazione clinica ha esaminato l’associazione tra aumento di peso e rischio di carcinoma mammario con un protocollo clinico prestabilito e standardizzato per ridurre al minimo il rischio di errori di valutazione ed errori di confondimento,  rispetto a precedenti studi osservazionali.

Durante tutto il lungo periodo di controllo ogni donna è stata sottoposta alla mammografia annuale o biennale e alla misurazione controllata annuale del peso,oltre che alla anamnesi personale e familiare e abitudini di vita. In caso di diagnosi di tumore mammario sono stati raccolti anche tutti i dati relativi alla caratteristiche morfologiche e biopatologiche della neoplasia.

È stato osservato un aumento di incidenza  del rischio in progressione lineare  in funzione dell’aumento del BMI: il rischio aumenta fino al 58%  in caso di obesità vera con BMI superiore a 35 rispetto alle donne con BMI normale. Anche la mortalità per tumore risulta due volte superiore.

Tra le cause accertate nelle donne in sovrappeso e obese  c’è l’alterato profilo ormonale con un aumento del livello di estrogeni e citochine infiammatorie maggiormente presenti nel tessuto adiposo, facilitatrici dell’insorgenza di alterazioni tumorali,  indipendentemente dall’eventuale uso di terapia ormonale sostitutiva.

Altra interessante osservazione derivata dallo studio pubblicato è relativa alle donne normopeso che durante il periodo di osservazione abbiano aumentato il proprio peso corporeo di più del 5%. Per loro il rapporto di rischio aumenta dell’ 1,36 rispetto alle donne di peso stabile, presumibilmente sempre a causa della maggior presenza di adipociti produttori di estrogeni e citochine nella ghiandola mammaria.

I risultati dello studio confermano con dati incontrovertibili quanto già noto da tempo : l’obesità ma anche il sovrappeso sono associati ad un aumento significativo del rischio di tumore mammario in post-menopausa.

Sarebbe necessario promuovere e sostenere la necessità di campagne di prevenzione ed educazione per migliorare gli stili di vita attraverso una alimentazione più corretta che riduca il tasso di sovrappeso e le sue negative conseguenze sulla salute.

 

Prof. Luigia Nardone
Specialista in Radioterapia
Specialista in Radiodiagnostica
Professore Aggregato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma

Già Responsabile della Struttura Semplice di Radioterapia Senologica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli Di Roma

foto.dr.ssa.nardone

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