Rivista medica online
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Ogni difficoltà nasconde un’opportunità

Sognare, come ogni cosa, richiede pratica.
Sue Vizard, Jump Start

Se chiunque trent’anni fa mi avesse detto che in futuro avrei fatto la coach, spiegandomi cos’è un coach, avrei risposto che aveva pienamente ragione. Sono sempre stata una bambina un po’ diversa da tanti miei coetanei quando alla fatidica domanda: “Cosa farai da grande?” saltavo a piè pari le professioni più inflazionate e rispondevo senza la minima vergogna: “La strega”. E per strega intendevo una persona dotata di bacchetta magica per realizzare i sogni della gente.
Crescendo, e guardandomi attorno, mi sono accorta di quanto interrogare quotidianamente i nostri sogni, dai più piccoli ai più grandi, e renderli veri nella massima consapevolezza del loro messaggio porti un contributo benefico non solo a noi stessi ma alla collettività. Tuttavia, è un compito tutt’altro che facile, che richiede un dialogo sincero con noi stessi e una verifica costante del lavoro che, in quanto esseri umani dotati di mente e corpo, siamo chiamati a fare su due piani contemporaneamente: il tangibile e l’intangibile, l’universo del sentire e quello del fare. Non solo, per realizzare i nostri sogni dobbiamo innanzi tutto conoscerli, comprenderli, prenderne coscienza. Questo significa esplorare la parte più autentica di noi, nascosta al fondo di sovrastrutture mentali sviluppatesi con l’esperienza e/o ereditate dall’educazione sociale e familiare, assorbite come meccanismi di difesa ma spesso cristallizzatesi in convinzioni (e quindi comportamenti) che ci allontanano da ciò che realmente siamo.

Il coaching nasce per favorire questo tipo di percorso e accompagnare l’individuo nel raggiungimento di una meta mediante la riscoperta di sé, dei suoi bisogni più profondi, delle sue aspirazioni, dei suoi poteri e delle sue risorse. Un apparato, questo, racchiuso in ogni essere umano e che il coaching aiuta a disvelare assieme a tutto ciò che, dall’esterno, può portare contributo e arricchimento.
Potremmo paragonare il coaching a una sorta di viaggio per mare in cui il coach, traghettatore che conosce le tecniche per muovere il mezzo di trasporto e perfezionare di volta in volta la rotta, accompagna il partner (noto anche come coachee) dalla sponda del “Non posso”, “Non ci riesco”, “Non ce la faccio” a quella del “Posso”, “Riesco”, “Ce la faccio”. È un viaggio esplorativo e trasformativo, in cui il partner non solo impara a conoscere a fondo se stesso ma anche a sfidare i propri limiti, allargare gli orizzonti, incrementare i livelli di consapevolezza su dinamiche e percezioni interiori nonché sulle proprie modalità di interazione con l’ambiente circostante. In tal senso, e questo è un elemento molto importante, nella relazione di coaching l’esperto è il partner che, man mano che l’imbarcazione procede, alza il velo su un mondo ricco di elementi di per sé esistenti e su altri in potenziale, in attesa solo di essere realizzati. Interiorizza ogni nuovo aspetto di questo paesaggio e lo trasforma in risorsa per la tappa successiva mediante una sorta di operazione alchemica che porta a galla paure, dubbi, insicurezze, blocchi e credenze limitanti, tramutandoli in strumenti potenzianti. Come un alchimista, mediante un vero e proprio processo di consapevolizzazione delle energie (il carburante della barca) necessarie al cambiamento, il partner parte dal “metallo grezzo” per ottenere l’“oro”, ovvero l’obiettivo raggiunto.
È questo un viaggio cadenzato da un ritmo mutevole, che potenzia la flessibilità del partner nell’operare scelte coerenti con le contingenze che emergono lungo il cammino e che, alla fine, ne avrà modificato numerosi aspetti, a partire dalla creatività e dalla fiducia nei propri mezzi. Il panorama esterno si sarà cioè modificato assieme a quello interno.

Un altro aspetto fondamentale del coaching è l’integrazione tra il piano del fare e quello dell’essere. La realtà umana è infatti composta da una parte tangibile (afferente al contesto pragmatico, al rigore, alle regole e agli obiettivi concreti) e una intangibile (i sentimenti, le emozioni, le capacità e i talenti). Queste incidono in pari modo sull’elaborazione e sulla realizzazione di uno o più obiettivi. Il cambiamento scandito da un percorso di coaching avviene a patto che la trasformazione si manifesti su entrambi i livelli di esistenza, integrando le azioni con la consapevolizzazione e lo sviluppo di valori e visione intrinseci all’individuo.
Il coach accompagna quindi il partner a intersecare ogni idea, sensazione, emozione con l’azione, ad analizzarne cioè la valenza sotto il profilo del comportamento e viceversa. Questo significa che qualsiasi obiettivo concreto porterà con sé il raggiungimento di uno stato interiore specifico, così come ogni obiettivo detto tecnicamente d’orientamento (ovvero dell’essere) si declinerà anche sotto forma di azioni e comportamenti specifici. Nel coaching è fondamentale supportare un cambiamento del partner che tenga conto delle sue componenti più squisitamente emozionali così come di quelle strettamente pragmatiche. L’integrazione di questi due poli costituisce un vero e proprio muscolo che il partner allena quotidianamente, anche e soprattutto tra una sessione e l’altra.

La relazione che si instaura tra coach e partner può rappresentare un luogo di pura “magia”, intesa come fertile e sinergica collaborazione alla creazione di qualcosa di nuovo, in cui entrambi i ruoli vengono rispettati, i propri spazi mantenuti, ma le energie si fondono per far scaturire nuovi orizzonti di senso. Il coach si muove nell’interesse genuino per il benessere del partner e, anche per questo, ne supporta la totale autonomia e indipendenza. Lo sfida a cercare alternative, lo invita alla massima e più autentica espressione di sé e dei propri valori, ne sostiene l’avanzamento proiettato al futuro, lo supporta nel costruire la visione più dettagliata possibile del suo desiderio concretizzato (e questo è un vero e proprio propulsore di cambiamento), lo aiuta a massimizzare il suo potenziale e, gradualmente, a prendere coscienza dei progressi compiuti. Lo incoraggia a guardare dall’oggi al domani, nella consapevolezza che il presente racchiude tutte le potenzialità di un avvenire migliore.
Nell’esplorazione più sincera di sé, coadiuvata dalla figura esterna del coach e dalle sue tecniche, il partner apprende a trasformare una difficoltà in opportunità di miglioramento e nel farlo… corre il rischio di sovvertire completamente il suo universo di senso e di rinascere a partire da sé.

Dott.ssa Paola Mastrorilli
Professional Coach

E-mail: paolamas76@gmail.com

 foto.paola.mastrorilli

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