Argomento di ampio interesse per la crescente importanza sociale che ha la vita di relazione. Uomini e donne possono rimanere sessualmente attivi fino a 80 anni e oltre, pur mutandone le modalità. Il numero di rapporti diminuisce ma vengono vissuti con maggiore serenità sia dalla partner femminile che si libera dal timore della gravidanza, sia dall’uomo che ha superato l’inesperienza e le ansie da prestazione; e questo è da considerare positivamente per l’opportunità di vivere sempre nuove esperienze sensoriali e restare attivi dal punto di vista sociale, fisico e mentale. Se solo si pensa che le endorfine prodotte dall’organismo durante un rapporto sessuale hanno un ruolo fondamentale nella riduzione dello stress e nel combattere la depressione, nemica numero uno dell’età matura, allora si intuisce facilmente il comportamento da seguire dopo i sessanta.
Ma dirò di più: una regolare attività sessuale aumenta l’aspettativa di vita fino a otto anni e il ruolo principale di un medico è quello di far vivere bene e a lungo ogni paziente che si affidi alle sue cure.
Ed ecco che vanno forniti tutti i mezzi che la scienza mette a nostra disposizione per migliorare le performances perché se è vero che le aspettative di vita si allungano progressivamente è pur vero che gli effetti degli ormoni femminili che abbondano durante il periodo riproduttivo, gli estrogeni, e il testosterone nell’uomo, diminuiscono nel tempo; a questo fisiologica perdita sono imputabili le alterazioni della cenestesi dell’area genitale dall’assottigliamento delle mucose fino a vere e proprie forme atrofiche invalidanti.
Con un approccio multidisciplinare ora siamo in grado di offrire un netto miglioramento di questi sintomi.
Vuoi per il semplice vezzo di allontanare l’invecchiamento vuoi per alleviare i sintomi dei fenomeni distrofici, oggi possiamo rispondere a queste richieste con terapie orali e locali, ove per locale si intendono si creme e preparati galenici ma anche metodiche più sofisticate e moderne quali tecniche di riparazione tissutale che prevedono l’utilizzo di sostanze proprie quali sangue e grasso che scientificamente trattati, consentono l’estrazione dei cosidetti fattori di crescita poi iniettati nell’area interessata e in grado di stimolare la formazione di nuovo tessuto connettivo vascolarizzato che dona sofficità e turgore ai genitali. I risultati positivi sono visibili già dopo la prima applicazione, anche se in genere necessitano due-tre applicazioni a distanza di qualche settimana. In alcuni casi il trattamento laser precede o è addirittura sufficiente ad ottenere il benessere desiderato.
E’ opportuno ricordare che ogni caso ha un suo percorso terapeutico e in questo capitolo della patologia genitale il ‘sentito dire’ è assolutamente da evitare.
Dr.ssa Graziana Ascani
Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Terni, BIOS Via Primo Maggio n. 65
www.grazianaascani.com