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Storia dell’osteopatia

L’osteopatia (dal greco “Osteon” osso e “Pathos” sofferenza) nasce nel 1874 a Kirksville, in America, ad opera di Andrew Taylor Still che conia questa parola basandosi su un concetto che egli stesso successivamente considererà un errore: “You wonder what Osteopathy is, you look in the medical dictionary and find its definition ‘Bone disease’. That is a grave mistake” (1);  infatti per Still l’osso era solamente il punto di partenza delle condizioni patologiche e quindi della sofferenza: “I reasoned that the bone, ‘Osteon’, was the starting point from which I was to ascertain the cause of pathological conditions, and so I combined the ‘Osteo’ with ‘Pathy’ and had as a result ‘Osteopathy“(1). A seguito di questo “errore” molti credono che l’osteopatia coinvolga soltanto le ossa. In realtà l’osteopata lavora su tutte le strutture del corpo  (muscoli, articolazioni, visceri, tessuto connettivo, cranio etc.) con varie tecniche dirette e indirette.

La filosofia osteopatica si basa su 4 principi (2):

  1. Il corpo è un’unità, ovvero ogni parte del corpo (psiche inclusa) è dipendente da altre e una disfunzione che colpisce una parte del corpo può interferire con la funzione di un’altra. L’osteopata cerca la causa del sintomo, che può essere in realtà situata in un’altra sede (ad esempio mal di schiena e piedi piatti).
  2. Struttura e funzione sono reciprocamente interrelate.
  3. Il corpo è capace di autoripararsi; compito dell’osteopata è la rimozione degli ostacoli che impediscono l’autoguarigione.
  4. Una terapia razionale poggia sulla comprensione dei primi 3 principi.

Come arriva l’osteopatia in Italia

Nel 1917 uno studente di Still, John Martin Littlejohn, fonda a Londra la British School of Osteopathy. Nel 1951 Paul Geny inaugura la prima scuola di osteopatia a Parigi. Nel 1981 un osteopata francese,  Alain Bernard, la introdusse in Italia, e nel 1983 Eddy Deforest organizzò il primo corso di osteopatia (3).

L’osteopatia in Europa

Nonostante l’impegno di varie organizzazioni e autorità (World Health Organization, Forum for Osteopathic Regulation in Europe, etc), gli standard educativi variano sensibilmente da nazione a nazione. Al momento l’osteopatia è regolamentata solamente in 8 nazioni (Finlandia, Francia, Islanda, Lichtenstein, Malta, Portogallo, Svizzera e Regno Unito) (4). In Italia negli ultimi anni sempre piu’ pazienti si rivolgono alle terapie complementari. Secondo il rapporto dell’ Eurispes (2012) il 14.5% degli italiani ricorre alle medicine non convenzionali; di questi il 21.5% ricorre all’osteopatia(5), di conseguenza sia i pazienti che gli osteopati stanno richiedendo a gran voce il riconoscimento di questa figura professionale, soprattutto per salvaguardare la salute del paziente. Infatti mentre in Inghilterra è presente un’albo consultabile online, in Italia vi è solo un registro (ROI) dove sono iscritti solamente 2.000 osteopati a fronte di una stima tra i 5.000 e i 6.000 (6).

  1. Still, A.T. (1996): Autobiography of A.T. Still, 4th Edition. Indianapolis: American Academy of Osteopathy
  2. http://www.ceaedizioni.it/pdf/12555capitolo1.pdf
  3. http://www.journalofosteopathicmedicine.com/article/S1746-0689(13)00139-9/abstract
  4. http://www.forewards.eu/regulation/
  5. http://www.boiron.it/media/EURISPES_2012.pdf
  6. https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/001/553/INTEGRAZIONE_ROI.pdf

Dott. Emanuele Luciani
Osteopata e Fisioterapista

CENTRO STUDI TRE FONTANE
Via Luigi Perna 51, Roma, cap 00142 (zona EUR)

CROYDON SPORTS INJURY CLINIC
(Level 1, 184 Addington Road,South Croydon, CR2 8LB) Londra

www.osteofisioluciani.com

foto.dr.e.luciani

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