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Stress: il cervello anticipatorio

Il cervello ha un ruolo cruciale per orchestrare e adattare adeguatamente la risposta alla sfida del fattore stressante (McEwen e Gianaros 2011; McEwen, Gray e Nasca, 2015). In risposta a cambiamenti ambientali il cervello riaggiusta e modifica attivamente la sua morfologia attraverso la cosiddetta “plasticità neuronale” (Zilles et al., 1992). Questa capacità è particolarmente rilevante per adattarsi funzionalmente all’ambiente ed è necessaria per l’attivazione di sistemi neuroendocrini specifici. L’attivazione di sistemi specifici per dare un’ adeguata risposta allo stress rappresenta una capacità filogeneticamente conservata di un organismo per affrontare situazioni che richiedono attenzione, vigilanza e azione (Nesse, Bhatnagar e Young, 2007).
La maggior parte delle risposte allo stress necessita una preliminare interpretazione della potenziale minaccia proveniente dall’ambiente. Un dato stimolo è quindi confrontato con le esperienze precedenti o con un programma innato. Questa “risposta anticipatoria” è necessaria per l’organismo al fine di raccogliere l’energia o per evitare o per combattere la sfida e massimizzare così il potenziale di sopravvivenza (Herman et al., 2003). Le risposte anticipatorie coinvolgono le strutture cortico-limbiche (ippocampo, corteccia prefrontale mediale (mPFC), e amigdala) (Ulrich-Lai e Herman, 2009) che elaborano le informazioni sensoriali e regolano le emozioni, la ricompensa, e l’umore. Insomma questa anticipazione può essere il risultato o di un condizionamento (relativo alla formazione della memoria) o di una innata predisposizione specie-specifico (ad esempio, l’identificazione di un predatore e risposta alla paura). Gli aspetti mnemonici dei fattori di stress anticipatori sono determinanti importanti della risposta a stimoli stressanti. Tuttavia, ci sono differenze soggettive nella percezione di un evento stressante e una risposta adeguata allo stress è legata a una complessa interazione tra processi fisiologici, psicologici e comportamentali. Come esposto in precedenza, la risposta allo stress è energeticamente costosa e non può essere impegnata troppo senza conseguenze deleterie (McEwen, 1998). Alla fine, il cervello genera vie inibitorie ed eccitatorie memoria-dipendente per controllare la risposta allo stress. Infatti, vi è un circuito dinamico che coinvolge l’attivazione di specifiche strutture centrali e periferiche durante l’esposizione stress.

 

Dott.ssa Eleonora Gatta
Neurobiologo

Dottorato – Unité de Glycobiologie Structurale et Fonctionnelle
Laboratorio Internazionale Associato “Stress Perinatale e Malattie Neurodegenerative”
Gruppo Glicobiologia delle Patologie legate allo Stress
Università di Lille 1
FRANCIA

foto.dr.gatta

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