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Al Gemelli si cancellano le aritmie maligne con la radioablazione stereotassica

Medicina personalizzata è anche la contaminazione di successo tra branche diverse della medicina. Ed è quello che si è concretizzato in un paziente con aritmie potenzialmente fatali, trattato al Gemelli con l’innovativa metodica STAR (StereoTactic ventricular Arrhythmia Radioablation), peraltro in piena emergenza COVID -19. Il paziente romano 60enne sottoposto a radioablazione stereotassica soffriva di una grave aritmia diventata resistente a tutte le terapie (farmaci antiaritmici, pacemaker-defibrillatore, ablazione transcatetere). Così un’equipe di cardiologi e radioterapisti, ha deciso di giocare la carta della STAR, una tecnica che consiste nel ‘bruciare’ con un fascio di radiazioni ultra-concentrate – come quelle usate per trattare i tumori – quel pezzetto di cuore dal quale originavano i suoi problemi.
Sono una cinquantina gli interventi di radioablazione finora eseguiti nel mondo, ma questo effettuato al Gemelli è in assoluto il primo realizzato con l’apparecchio VARIAN Edge,una vera e propria Ferrari della radioterapia, di cui al momento esistono in Europa solo 22 macchine.
Oltre che per annullare le aritmie, la radioterapia, al di fuori dell’ambito oncologico, viene utilizzata anche per la prevenzione delle restenosi delle coronarie dopo angioplastica, in alcune malformazioni artero-venose, negli adenomi dell’ipofisi, per trattare cioè punti difficilmente accessibili.
Per l’intervento al Gemelli, dopo aver effettuato Il cosiddetto ‘mappaggio elettro-anatomico’ del cuore, per individuare il punto di origine delle aritmie (il punto del sistema elettrico del cuore andato in corto-circuito), si è andati a bersagliare la zona individuata come responsabile delle aritmie ventricolari per circa mezz’ora con un fascio di radiazioni ultra-concentrato. Il tutto con una precisione millimetrica nonostante l’intervento venga effettuato con il cuore in movimento. Il sistema ‘spara’ infatti il fascio di radiazioni solo quando è sicuro di colpire con precisione il bersaglio; la guida viene fornita da immagini TAC (acquisite in precedenza per effettuare la ‘centratura’ del bersaglio) e da un’immagine di riferimento tridimensionale, registrata da uno scanner a infrarossi che monitorizza la superficie toracica del paziente durante tutta la durata del trattamento, per essere certi che il bersaglio non si sposti. Un concentrato di tecnologia innovativa, che si è tradotto in un risultato clinico eccellente. Il paziente, a tre mesi di distanza dal trattamento, sta bene e non ha avuto ulteriori crisi aritmiche.

L’equipe che ha effettuato la radiochirurgia era composta da cardiologi e radioterapisti del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, la dottoressa Gemma Pelargonio, responsabile UOSD di Aritmologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e ricercatore presso l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, del gruppo del professor Filippo Crea, Ordinario di Cardiologia all’Universita’ Cattolica campus di Roma, Direttore UOC di Cardiologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Direttore del Dipartimento Universitario di Scienze Cardiovascolari e Pneumologiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS e il dottor Francesco Cellini, assistente medico con incarico di alta specializzazione in radioterapia Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS del gruppo del professor Vincenzo Valentini, Ordinario di Radiologia all’Universita’ Cattolica campus di Roma e Direttore della UOC di Radioterapia Oncologica, Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
(FONTE: FONDAZIONE POLICLINICO UNIVERSITARIO AGOSTINO GEMELLI IRCCS)

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito https://www.policlinicogemelli.it/news-eventi/cancellare-le-aritmie-maligne-con-un-raggio-di-energia/ .

La Redazione

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