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PMA – Diagnostica femminile

Nella donna gli esami diagnostici servono per documentare la riserva ovarica, l’ovulazione, la pervietà tubarica, la morfologia dell’utero e le infezioni.

RISERVA OVARICA
La riserva ovarica viene determinata attraverso un esame ecografico delle ovaie ( conta follicolare AFC) e da un dosaggio del sangue per lo studio dell’ormone Antimulleriano (AMH che indica la riserva dei follicoli primordiali) . In seguito a questi esami la paziente può essere classificata come ipo, normo e iper responder. Questa valutazione è importante per la donna per prendere coscienza delle possibilità di produzione di follicoli e per il medico per determinare la dose farmacologica migliore nell’induzione dell’ovulazione.

OVULAZIONE
Il monitoraggio dell’ovulazione consiste in una serie di ecografie pelviche per via vaginale da ripetersi in vari giorni per il controllo della crescita follicolare. Può essere eseguito su ciclo spontaneo o durante una stimolazione farmacologica per una induzione dell’ovulazione multipla. Quest’ultima generalmente viene utilizzata per tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) . Al controllo ecografico viene associato il dosaggio ormonale del 17Betaestradiolo nella prima parte del ciclo prima dell’ovulazione spontanea , o indotta farmacologicamente . Dopo l’avvenuta ovulazione invece, viene dosato il Progesterone , mentre la Prolattina e gli ormoni tiroidei vengono richiesti indipendentemente dal periodo del ciclo.
In base alle linee guida quando vengono utilizzati farmaci induttori dell’ovulazione , è obbligatorio eseguire il monitoraggio ecografico e la determinazione del 17Betaestradiolo per evitare gravidanze gemellari plurime e una sindrome da iperstimolazione.

PERVIETA’ TUBARICA
Lo studio della pervietà tubarica riveste un ruolo determinante per la diagnostica femminile in quanto in caso di chiusura delle tube la coppia dovrà ricorrere sicuramente a tecniche PMA. La maggior parte della volte le tube risultano pervie ma in realtà non possiamo completamente conoscere la loro funzionalità.

Per il loro studio vi sono diversi esami :
Sonoisterosalpingografia si tratta di un esame eseguito con una sonda vaginale dopo aver posto un catetere all’interno della cavità uterina . Una volta inserito si inietta soluzione fisiologica e si controlla con l’ecografia il passaggio del liquido nelle tube e nella cavità peritoneale.
Presenta il vantaggio che non richiede mezzo di contrasto e non prevede l’utilizzo dei raggi. Lo svantaggio è che l’interpretazione della pervietà è molto soggettiva e dipende dalla capacità dell’operatore e dalla qualità dell’apparecchio ecografico.
L’isterosalpingografia prevede anch’essa l’utilizzo di un catetere da inserire nella cavità uterina però a differenza della precedente, viene utilizzato un mezzo di contrasto ed eseguite delle radiografie. Presenta il vantaggio di un immagine diagnostica migliore e facilmente interpretabile da tutti.
La laparoscopia o celioscopia, sicuramente è la tecnica migliore per lo studio della pervietà tubarica perché consente una visione diretta con possibilità di vedere la morfologia delle tube , la presenza di aderenze o di endometriosi. In questi casi l’operatore potrà intervenire per eliminare sia le aderenze che endometriosi, mentre per gli esiti infiammatori non sarà possibile intervenire. Lo svantaggio di questa tecnica è rappresentato dall’invasività, ossia dalla necessità di sottoporre la paziente ad intervento chirurgico e anestesia.

ECOGRAFIA
L’ecografia sicuramente rappresenta l’esame più importante per lo studio dell’apparato riproduttivo e la diagnosi di formazioni uterine e ovariche di natura benigna e maligna.
L’ecografia può essere effettuata per via addominale ( vescica piena ) o per via transvaginale (vescica vuota).

CAVITA’ UTERINA
Lo studio della cavità uterina riguardo la sua morfologia e la presenza di eventuali sinechie, miomi o polipi , può essere effettuato con ecografia per via vaginale utilizzando una soluzione fisiologica (sonoistero ) o con isteroscopia diagnostica. Quest’ultima utilizza un’ottica rigida che, una volta distesa la cavità dell’utero con soluzione fisiologica o CO2, permette una visione diretta della cavità stessa.

TAMPONE VAGINALE
La ricerca di infezioni da germi comuni, clamidia, micoplasma ecc. e il loro trattamento è necessario per la preservazione della funzionalità dell’apparato riproduttivo e per la prevenzione di possibili trasmissioni materno-fetali.

 

Dott. Pierluigi Giannini
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Specialista in Patologia della Riproduzione Umana

Responsabile Centro FERTICLINIC VILLA MARGHERITA
Viale di Villa Massimo, 48
00161 Roma

foto.dott.giannini.

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